Storia e storie di casa nostra: la denominazione di Trezzano Rosa.         Agosto 2017

E' estate, tempo di vacanze, di viaggi e di nuove esperienze. Viaggiando si incontra gente diversa dalla solita cerchia e quando ci si presenta arriva ovviamente la domanda : “Dove abiti?”. Rispondendo “A Trezzano Rosa, in provincia di Milano” spesso l’interlocutore aggiunge “Ah sì… sul Naviglio.” “No, quella è Trezzano sul Naviglio, non Trezzano Rosa”. Allora molti chiedono: “Perché Rosa?”
Già, perché “Rosa?” E più genericamente perché questo paese è denominato Trezzano Rosa? E’ una storia che affonda le radici nel passato di questo territorio, dove spesso i nomi delle località hanno terminazioni in -ago o in -ate oppure in -ano: così Inzago, Grezzago o Masate, Gessate oppure Basiano, Trezzano ecc. Tali  terminazioni perlopiù rivelano un'origine latina dei toponimi.

Dunque Trezzano Rosa sarebbe sorta come piccolo villaggio agricolo nel periodo di occupazione del territorio da parte dei Romani, che fin dal II - I sec. a.C. nella pianura Padana affidarono a ex militi “Centurioni” le terre conquistate, suddividendole appunto in Centurie, definite da due linee a croce, perpendicolari, dette “Cardo e Decumano” . Per l’assegnazione di piccoli appezzamenti da coltivare, ogni centuria a sua volta era suddivisa in strisce, con linee parallele ai cardini e ai decumani. E ancora oggi nelle mappe rimane traccia di questa antica suddivisione, nella definizione dei confini dei terreni.

Comunque, pur essendo riconosciuta l'antica origine del nucleo abitativo del paese, solo in documenti risalenti al IX e X secolo d.C. si trova il riferimento al nome Treciano e più tardi (1158, all’epoca del Barbarossa) è menzionata Dartiano (senza che sia chiaro se si tratti effettivamente di questa Trezzano o dell'omonima località sul Naviglio).
Ma sotto la signoria dei Visconti, verso la fine del XIV secolo, quando le ricche famiglie milanesi cominciarono ad investire capitali in “terre”, il contado intorno a Trezzo (Trezzano compreso) prosperò acquisendo importanza. E, in un elenco della Curia arcivescovile di Milano, è riportata la “Capela de Dezzano" (allora facente parte della Canonica di Pontirolo). Nel corso dei secoli successivi in vari documenti troviamo i nomi "Derzano", "Terzago", "Terzano" e poi "Trezano", finchè nei censimenti catastali si consolidò l’uso del nome di Trezzano.

Ma quando fu aggiunta la denominazione “Rosa”? Qualcuno racconta che nel Medioevo due famiglie di nobili feudatari, attestate nei territori tra Cassano e dintorni, si scontrarono in queste nostre zone, portando come relativi vessilli una bandiera con lo sfondo bianco (come Cassano) e una a sfondo rosso (come Trezzo), e che, avvenuta la pace tra le due fazioni rivali, si decise di far sposare i due rampolli delle casate e di fondere i colori delle due bandiere nel simbolo di una rosa, aggiunta allo stemma. In realtà questa è solo una leggenda e la verità è molto meno “favolosa”.

Infatti fu soltanto nel 1862, subito dopo l’Unità d’Italia, che venne rilevata dal governo piemontese la necessità di distinguere chiaramente tra loro tutti i Comuni che ricadessero in casi di omonimia. Pertanto fu ufficialmente richiesto che i Consigli comunali dei paesi in questione deliberassero circa “l’assunzione di un epiteto accanto al nome”. Fu così che a Trezzano, nel Consiglio di Settembre dello stesso anno, uno degli Amministratori propose di aggiungere il nome di un fiore, “ad esempio la rosa”. Forse il suo motivo recondito era in realtà il fatto che la moglie si chiamava ... Rosa. Fatto sta che la proposta fu accettata e, con Decreto Regio del 19-10-1862, il Comune fu autorizzato “ad assumere la denominazione di Trezzano Rosa”. Quindi Trezzano è diventato “Rosa” per semplici necessità burocratiche, ma anche grazie alla fantasia di un romantico Trezzanese dell’800.

Forse questa è una storia un po’ troppo lunga da raccontare e forse alla domanda “Perché Rosa?” conviene semplicemente rispondere: “Perché ogni sera a Trezzano c’è un bel tramonto rosa”. Sempre che si trovi qualcuno disposto a crederlo. wink

Buone Vacanze!

 

            

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